elio silvestri

DESIGNER

 

Copyright © All Rights Reserved PROgetto-grafico di nicoletta silvestri

ILLUSTRAZIONE, GRAFICA, DESIGN, PITTURA

Dagli anni 50 ad oggi

 

"Strana" questa riscoperta, proposta dall'artista Elio Silvestri, di una pittura tutta gioia di vivere, tutta serena immersione nella luce e nel colore, così piacevolmente figurativa.

Somiglia, in questo XXI secolo, ad un entusiastico abbandono alle delizie di una presagita, imminente primavera... somiglia ad una voglia ormai non più trattenibile di bellezza naturale, semplice, immediata; somiglia ad una fuga dal dolore, dalle tetraggini di una cultura caotica, virtuale e spesso ingrigita, smorta con le sue astruserie, i suoi seriosi rigori, le rincorse per definire sempre un 'nuovo' che subito invecchia e forse non è mai profondamente nuovo... e somiglia quest'ultima stagione pittorica di Silvestri a un grido, ma un grido liberatorio questa volta, un sonoro SI' alla vita.

Pittura libera di dire le cose che piacciono, le cose del cuore, i momenti migliori, veri o sognati, non importa, ma vividi e verosimili.

 

Così ci appaiono, verdeggianti come un'oasi che offre riposo alla mente e agli occhi, quadri come "La visita", "La Pastora", "Pic-nic alle Capannelle", o "Il The delle Cinque", tutti degli anni Novanta;

 

 

 

oppure i tratturi, i campi arati e le

della campagna pugliese, un forte richiamo, quello delle proprie origini, per la terra madre,

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

per proseguire in alternanza con uno stile istantaneo, che blocca l'attimo, e reso ancor più vivo da un rinnovato stile foto-grafico che il Silvestri ha voluto sperimentare.

Sguardi sul mondo, preso così com è, nei suoi angoli e coi suoi ospiti, hanno tenuto concentrato il lavoro di Elio che in più riprese ha trattato temi nell'arco degli ultimi 20 anni, in una rivisitata chiave Pop-Impressionista ( tutta italiana), come la serie delle Spiagge e Vacanze d'Agosto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eppure, c'è probabilmente qualcosa di più profondo, d' intimamente necessario in questa fase della sua vicenda artistica, che può essere individuata soltanto se si collocano i lavori più recenti dentro il percorso che l'artista ha fatto fin qui.

Ed è un percorso significativo, che è bene tracciare nei suoi principali sviluppi, perchè tematicamente e concettualmente vi troveremo antecedenti importanti.

 

L'esperienza di Elio Silvestri come creatore di immagini parte da lontano.

Giunge a Milano nel '50 per studiare all'Accademia di Brera.

Diviene dal '51 collaboratore alla "Pagot" con la qualifica di direttore di scenografia e comincia allora la sua sperimentazione attraverso le regole della comunicazione televisiva e cinematografica, legata al messaggio promozionale.

Realizzerà in quegli anni per l'organizzazione Pagot, la creazione e animazione di peronaggi per la Rai TV.

Molti ricorderanno le campagne pubblicitarie a cartoni animati , quelle che entravano la sera nelle nostre case con Carosello (celeberrime alcune per la Mira Lanza, l'Agip, la Cinzano).

Da qui presto allarga la sua attività editoriale come illustratore di libri per ragazzi e di riviste: forti e vivi gli anni in cui collabora con le sorelle Giussani alla realizzazione del personaggio di Diabolik.

 

Ma è un successo che non lo appaga completamente.

Tuttavia, alcuni aspetti del suo lavoro di grafico, come ad esempio l'importanza di un impatto visivo immediato e catalizzante, l'interpretazione libera, persino fantastica della figura e della narrazione, resteranno per Silvestri un patrimonio interiore, prima ancora che stilistico, di estrema importanza e, a tratti, emergente con evidenza in alcune fasi della sua ricerca.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E arriva all'esordio artistico impregnato di quelle idee, forse più indotte che profondamente sentite; alla sua prima mostra personale, nel 1962 alla Galleria Pater di Milano, firma un astrattismo in cui segno e superficie non rinunciano a individuare forme, costruzioni, architetture, che pur in una enfatizzata precarietà e indefinibilità, pongono un ordine ritmico, una presenza fisica nello spazio.

E' il suo modo di rispondere a quella situazione ampiamente avvertita, di ricerca di una nuova figurabilità che lentamente si fa strada, sulle ceneri dell'Informale.

 

Silvestri diventa Pop; dalla metà degli anni '60 fino alla metà degli anni '70, mentre l'arte si muove in quel decennio sotto gl'influssi del movimento nato in America e conosciuto come POP ART, la pittura di Elio testimonia quanto, al di là delle sintonie con le varie situazioni via via emergenti della cultura visiva contemporanea, egli abbia poi seguito un suo personale discorso.

 

Opere come "LSD" 1966, vero e proprio 'manifesto' generazionale, "Woman Liberation Front" 1970, e l' omaggio al poeta surrealista Andrè Breton, "Questa estate le rose sono blu" 1972, rimangono un'autentica testimonianza antologica dell'artista Elio Silvestri nell'ambito della Pop Art.

 

Frammenti di capolavori rinascimentali, con il loro rigore prospettivo, il lucido linearismo, sono inizialmente prediletti dall'artista, che rifà il Cavaliere di Durer, le architetture di Crivelli, il San Sebastiano di Bellini con aggiunta di attributi incongrui. Come feticci, rivivendoli ogni volta con passione e spregiudicatezza, egli assume elementi della cultura alta e li fa incontrare, o scontrare, con elementi carichi di ben diverse valenze. I risultati estetici sono, non di rado, di notevole originalità; i significati, generalizzando, nell'ottica di una ribellione alle convenzioni e alle ipocrisie sociali, e di una interpretazione forte del modello.

 

Successivamente, matura questo discorso citazionista nel corso degli anni Ottanta, e si assiste con più frequenza all'incontro-scontro di elementi diversi, ma desunti tutti dall'arte del passato, mentre si fanno più sotterranee, ma non scompaiono del tutto, le suggestioni erotiche. Opera fondamentale di questo periodo, in cui raggiunge una notevole maturità qualitativa, è "La Zattera" del 1987.

 

Da qui, da questa dimestichezza con il mito e la demitizzazione della donna, dell'arte, dei ruoli consacrati della cultura Elio Silvestri trova l'energia ottimistica che sprigiona nella sua pittura più recente, tra le cui trame si intravvedono, ora possiamo coglierli, accenti oseè, quella lingerie che scopre i seni, quella improbabile donna nuda a una familiare merenda all'aperto... e poi ancora strutture compositive collaudatissime (da Silvestro Lega a Seurat) su cui egli dispone attori diversi, scenografie su cui muovere, comporre, scomporre e raccontare.

segnalazioni su:

Catalogo Bolaffi dal 1962, Corriere D'Informazione, Corriere Lombardo, Momento Sera, Men, Play Men;

Pubblicità in Italia – Il Pittore-

Due Dimensioni; Domus, Abitare, Milano Casa, Atlante

bibliografia:

Garibaldo Marussi,

Gino Traversi,

Giuseppe Franzoso,

Mario Portalupi,

Gillo Dorfles,

Mario Lepore,

Raffaele De Grada,

Gianni Vianello,

Ugo Moretti,

Gianni Testa,

Walter Semeraro